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DIRETTORE MUSICALE 2009




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VINCE TEMPERA

per il 3° anno
DIRETTORE MUSICALE
dei GRANDI FESTIVALS ITALIANI 2009

e per il 4° anno
DIRETTORE MUSICALE
del FESTIVAL DEL GARDA 2009

Musicista, compositore, arrangiatore, talent scout e direttore d'orchestra italiano. Nato a Milano il 18 settembre 1946 si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi in pianoforte e composizione. Uno dei suoi grandi meriti è senza dubbio quello di averci permesso di vivere emozioni indimenticabili sulle note della sua musica. Alzi la mano chi di noi non ha mai canticchiato la sigla di Ufo Robot, Goldrake, Ape Maya, Daitan 3 o Remi, brani che ci hanno accompagnato durante l’infanzia e che ancora oggi ci fanno scatenare nelle discoteche più affollate. E sono più di 70 le colonne sonore composte dal maestro per film italiani e stranieri e milioni i dischi venduti con canzoni come Na- no Na-no. Perfino Quentin Tarantino ha scelto le sue musiche per "Kill Bill". Artisti di fama internazionale hanno scelto Tempera come arrangiatore per i loro successi. Tra gli altri Battisti, Branduardi, Leali, Zucchero, Venditti, i Nomadi e ancora Arthur Conley, Wilson Pickett, Dee Dee Bridgewater, Ray Charles e Mercer Ellingtone, solo per citarne alcuni del lungo elenco Da diversi anni ha una speciale collaborazione con Francesco Guccini, di cui ha prodotto l’ultimo album “Stagioni”, e fa parte dei suoi “musici”, accompagnandolo nei concerti alle tastiere. Talent scout e produttore discografico, a lui, inoltre, dobbiamo dire grazie se possiamo ascoltare i dischi di Fabio Concato, Biagio Antonacci, Gianluca Grignani, Stephen Sclacks e altri, “scoperti” dal Maestro. Riconosciuto dal grande pubblico televisivo per aver diretto in varie edizioni l’orchestra del Festival di San Remo, compresa l’ultima, di svariati Eurofestival e numerosi programmi della tv, Vince Tempera può dunque vantare una carriera densa di successi. Tra i più recenti, l’album “Il mare sotto l’albero”, realizzato per Alitalia, in cui arrangia e dirige la London Symphony Orchestra nei prestigiosi studi di Abbey Road, passati alla storia come gli studios dove incidevano i mitici Beatles. Attualmente impegnato come direttore d'orchesta alla "Corrida" con Jerry Scotti su Canale 5.


INTERVISTA

Ha diretto l’orchestra del Festival di Sanremo per quarant’anni, ha scritto pezzi di grande successo, ha curato programmi televisivi dagli ascolti record (“Raccontami” su Rai Due), ma mai, prima d’ora, la popolarità di Vince Tempera aveva raggiunto l’apice di questi giorni. Tutto merito della Corrida, il programma televisivo in onda su Canale 5, condotto dall’impareggiabile Gerry Scotti, che ha come spalla musicale lo stesso maestro milanese da quattro anni direttore musicale anche del Festival del Garda.
“La trasmissione va benissimo. E’ divertentissima ed ha il pregio di essere uno spettacolo che costa molto meno, ma molto meno, di “Ballando con le stelle” spettacolo che è stato, per molte settimane, il nostro diretto concorrente del sabato. In quel periodo abbiamo registrato indici d’ascolto di poco inferiori, attorno alle 600 mila unità, rispetto alla corazzata messa in campo da Rai Uno. Stiamo parlando di numeri, per entrambe le trasmissioni, superiori ai 5 milioni di spettatori”.

Che effetto le fa essere fermato per strada dalla gente?
Davvero strano e non nascondo che a volte tutto mi sembra così buffo. Ho alle spalle una lunga carriera, dei lavori importanti, ma mai avevo ricevuto tanta attenzione. La televisione fa davvero miracoli. Prendiamo il mercato discografico, che purtroppo è sempre più in crisi. Ha capito che per lanciare i giovani occorre appoggiarsi a trasmissioni televisive come X- Factor o Amici. Se poi andiamo a vedere chi ha vinto l’ultimo Sanremo (Paolo Carta vincitore di Amici ndr) l’equazione torna facilmente.

Nostalgia della kermesse della città dei Fiori?
Assolutamente no. Dopo decenni non ho partecipato, ma se devo essere sincero, non ne ho sentito la mancanza.

Da quattro anni è alla direzione del Festival del Garda.
Una sfida che ho accettato, contagiato dall’entusiasmo e dedizione del patron Enrico Bianchini che su questo progetto ci ha messo e mette l’anima. Concretamente da ormai tredici anni offre una possibilità ai tanti giovani alla ricerca della ribalta nel campo della musica. Ma non solo visto l’offerta proposta in uno spettacolo di piazza 360 gradi che spazia dai concorsi di bellezza, all’arte del dipingere i corpi alla comicità.

Non c’è il rischio di creare inutili illusioni?
Perché mai. Innanzitutto esibirsi dal vivo davanti a centinaia di persone rimane una esperienza esaltante ed una palestra irrinunciabile per chi vuole abbracciare la professione. Come direttore musicale ho partecipato ormai a decine di serate del Festival del Garda nelle zone più belle e rinomate del Benaco. Vi assicuro che il successo è garantito: per i cantanti ma anche per il pubblico. Certo i giovani che passano dal Festival hanno poi bisogno dell’aiuto della Tv e dei produttori per raggiungere una popolarità nazionale.

Per questo è nata l’idea dei Grandi Festival italiani?
Esatto. Pensiamo sia la strada giusta per uscire da confini regionali e offrire nuove opportunità a chi ama questo mondo: difficile ma ricco di vitalità.

Stefano Ioppi

 
             

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